lunedì 31 marzo 2014

PER FARE UN TAVOLO, CI VUOLE IL LEGNO...

...ma anche per fare uno sgabello, una seduta, un comodino. E non parliamo di legno qualsiasi ma di tronchi veri e propri, magari che arrivano dal vostro giardino o da quello del vicino (ahi ahi ahi, mascalzoni...). Di certo ne avrete già visti in giro: si tratta di porzioni di tronchi, di diametro intorno ai 40/50 cm, che possono esser usati come tavolino o seduta. Eccone qui un esempio:


A me piacciono moltissimo tanto che ne abbiamo realizzati - e venduti!- anche  in studio da Neò . Vi segnalo di seguito alcune soluzioni interessanti ed alcuni suggerimenti nel caso vorreste cimentarvi nella loro produzione o nel modificarne uno che non vi piace più.

1. la BETULLA è certamente bellissima: con la sua corteccia optical che sembra un papiro e si sfoglia, elegante e setosa al tatto, dona una sensazione di 'natura in casa' dal gusto puramente nordico. 


Ma state attenti: se infatti la corteccia non va assolutamente tolta, è pur vero che grazie a lei  il tronco tende a mantenere tutta la sua umidità interna ovvero, detto in sintesi, tende inesorabilmente a marcire! E hai voglia di colorarla, sopra o sotto! Ti consiglio invece di praticare dei fori con un trapano dalla punta medio/grande sul fondo (ovvero dalla parte che appoggerai in terra) in modo da far asciugare il più in fretta possibile. Per i primi tempi prevedi anche di asciugare il pavimento sul quale hai sistemato il tronco... 

2. il COLORE può essere una buona idea. Pulisci bene con una carta vetrata il tronco -che avrai scortecciato o fatto scortecciare- e passa una mano o più, a seconda dell'effetto che vuoi ottenere, di vernice per legno. Se vuoi far trasparire maggiormente le venature e non coprire troppo il corpo del legno, usa un impregnante  che ormai esistite anche in tonalità più adatte ai nostri giorni che ai mobili della nonna... 


E visto che ci sono (crepi l'avarizia!) ti consiglio anche di non dipingere TUTTO il tronco: la bellezza nasce proprio dal  contrasto tra parti naturali e parti colorate..

3. se vuoi usare il tuo tronco anche IN ESTERNO o in posti di sopravvivenza estrema come il bagno, impregnalo con della resina trasparente lucida od opaca: in quel modo non patirà - o meglio, patirà meno- intemperie e vapori 



4. e se vuoi  farlo strano, aggiungi ACCESSORI utili al suo utilizzo: maniglioni laterali per il trasporto, cuscini accogli-chiappe, corde per legarli insieme...insomma, non darti limiti ma datti da fare!


Ah, un'ultima cosa: non tutti i legni sono adatti...Preferisci il CEDRO, il CASTAGNO od il ROVERE e ricordati di forare la BETULLA.
E se non ti piace il tondo...vacci pesante con l'accetta!! 







giovedì 20 marzo 2014

BULBI: I FAB4 DI PRIMAVERA

E' primavera e, come ogni germoglio che si rispetti, sboccia anche il blog di Neò!
Non potevamo mancare di debuttare proprio in questo giorno e lo vogliamo fare con un post squisitamente in tema: ecco quindi, ora che ovunque fiorisce una corolla e si affaccia un petalo, la nostra personale selezione di bulbi a fioritura primaverile, i FAB4 delle bulbose.
Abbiamo scelto quelli  magari un po' più insoliti per i non addetti ai lavori ma che, se avete voglia di coltivarli, sono semplici e di sicuro effetto. D'altronde tutti i bulbi sono così: sotterri una specie di cipollozzo (eh si, pure la cipolla che si mangia è un bulbo!), te lo dimentichi e poi, ad un certo punto, ecco che spunta una corolla grassottella e di solito incantevole e colorata. Sbocciano presto e ti ricordano che è ormai è tempo di uscire in giardino...

1. Muscari armeniacum il muscari è certamente una delle mie preferite : un capolino di piccoli tubolini azzurri, dall'intensità e dalla sfumatura diversa a seconda della varietà, che si ergono diritti e impavidi. Un piccolo tenero tesoro da coltivare in contenitori. Un must anche sul più piccolo dei davanzali.


2. Allium sphaerocephalon più piccolo e meno appariscente dei suoi parenti giganti, mi piace moltissimo per il suo colore intenso, che si sviluppa lentamente mano a mano che il fiore matura. I fiori globosi, portati all'apice di steli fiorali lunghi e sottili, appaiono in tarda primavera o all'inizio dell'estate. Non prendetevi la briga di tagliarli quando saranno secchi: anche allora, infatti, sono delicatamente decorativi.


3. Ranunculus asiaticus infiniti colori e dimensioni per questo fiore che sembra fatto di carta velina. I suoi petali stretti nei boccioli sembrano non finire mai e mi ricordano l'impalpabile eleganza delle peonie. Di inaudita delicatezza e bellezza mi commuovono, ogni primavera. Immancabili nei romantici bouquet ed infilati  in semplici vasi di vetro trasparente  proprio li, al centro del tavolo.


4. Pancratium maritimum ho scoperto questo fiore su una spiaggia della Puglia, per caso. Affascinata dalla sua bellezza e dal fatto che sbucasse come un miraggio nella sabbia bollente, ne ho rubato un bulbo scambiato poi per cipolla e affettato per mano di due fanciulle prive delle nozioni della botanica di base . Con stupore, meraviglia ed entusiasmo, lo ritrovo oggi in vendita  e scopro che, quello che credevo essere un miracolo selvaggio del profondo Sud, è un bulbo disponibile tranquillamente online. Rincuorata, la mia prossima missione è quella di ricoprire interamente le coste dell'Italia meridionale di un fiore dal bianco puro, dall'indole indomita e dalla magia innegabili delle sere d'estate. 



 Buona primavera!